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La notte dei Gladiatori PDF Stampa E-mail

gladiatoriA volte mi sono chiesto cosa potesse significare per un uomo di 2000-2500 anni fa credere ciecamente in una serie di ideali che possiamo riassumere in una sola parola: “Roma”, tanto da seguire l’Aquila che rappresentava le sue legioni anche incontro ad una morte sicura. Saremmo noi uomini del XXI secolo capaci di fare altrettanto?

Queste riflessioni mi sono tornate alla mente quando ho conosciuto Thomas Semeraro, o meglio quando ho scoperto la sua grande passione per Roma e la Romanità che oggi può trovare altissima realizzazione nell’appartenenza ad un gruppo di ricostruzione storica. E Thomas fa parte del Gruppo Storico Romano che conta decine e decine di “reenactors” profondamente calati ciascuno nel proprio personaggio (ufficiali, centurioni, legionari, vestali, danzatrici e soprattutto….GLADIATORI!!!). gladiatori

Già, gladiatori…. MAXIMUS, è questo il nome di battaglia del nostro amico, nel vestire i panni del gladiatore, scoprirne l’equipaggiamento e l’armamentario, studiarne ed apprendere le tecniche di combattimento, incarna tutta la devozione e l’amore per Roma di cui si parlava sopra. Io non so se gli antichi gladiatori amassero veramente Roma, visto che li aveva resi schiavi e li costringeva quotidianamente a rischiare la vita per il divertimento del popolo. Certo è che Roma l’hanno amata, almeno per un lungo periodo della sua storia, i suoi soldati. gladiatoriE Maximus, pur se con i panni del gladiatore, è oggi un soldato di Roma. Nei suoi duri allenamenti, nelle parate e nei combattimenti si può cogliere la fiera volontà e l’orgogliosa consapevolezza di essere un cittadino di Roma. Non importa dove sia nato Maximus (proprio come tanti secoli fa quando tutti anelavano a dichiararsi cittadini romani pur se provenienti dai confini dell’Impero), perché calzando l’elmo ed impugnando gladio e scudo “oggi” lui incarna la vera essenza dell’antica Roma e dei nostri padri.

Igladiatorio sono rimasto colpito dalla passione sua e di quanti come lui si stanno dedicando a rivivere in prima persona usi e costumi di chi ha calcato le nostre stesse strade e piazze molti secoli addietro. In una recente e bellissima due giorni dedicata ai gruppi di ricostruzione tenutasi al Circo Massimo, ho potuto constatare di persona quanta passione, dedizione e competenza storica animi tutte le persone che coltivano questo interesse e questa ricerca della conoscenza delle proprie radici e delle proprie origini culturali. Non si tratta semplicemente di vestirsi da antichi romani. Si tratta di studiare e conoscere e cercare di attuare sul campo le tecniche di combattimento, gli usi alimentari, la logistica, le armi da assedio, la medicina, le danze e naturalmente i giochi gladiatori.

gladiatoriDue i momenti più alti della manifestazione: uno scontro campale tra legioni e Celti, scena corale e di massa molto coinvolgente e “la notte dei gladiatori”. Nello scenario del Circo Massimo, ormai buio, soltanto i bracieri ad illuminare i duelli tra i gladiatori del gruppo storico romano. Non si scherza più di tanto: i colpi sono veri, portati sì sulle protezioni, ma veri. La tensione è palpabile, il clangore e le scintille del ferro contro ferro ci lasciano col fiato sospeso.  Questa è l’ars gladiatoria, questi sono i moderni legionari. (E non è uno scherzo sostenere un combattimento sotto il  peso di tutto l’equipaggiamento; servono duri allenamenti e pregresse esperienze di combattimento certo non guastano – Thomas ad esempio, sotto la guida del suo amico e grandissimo maestro di arti marziali Agostino Moroni, è stato campione mondiale dei pesi massimi di TUEI SHO, un’arte marziale cinese a contatto pieno con tecniche di lotta).

gladiatori

Avevo da tempo in mente di realizzare un gladiatore e più di uno nel mio esercito grigio attende il suo turno per essere dipinto. Quando ho conosciuto Maximus non ho potuto non collegarlo al bellissimo gladiatore Secutor della Pegaso. E così ho voluto ispirarmi a lui nel realizzare questo figurino, cercando in tal modo di renderlo somigliante ad un “vero” gladiatore.

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Sì perché Maximus è un Secutor  “inseguitore” e tutto il suo equipaggiamento era ben riprodotto sulla mia miniatura. Tra le particolarità di Maximus che potevano personalizzare il figurino spiccano i numerosi tatuaggi, che ho puntualmente riprodotto. Ora non importa stabilire se i gladiatori di un tempo fossero tatuati (ma di sicuro lo erano, come lo erano i legionari e perché non avrebbero dovuto, visto che i Celti e molte altre popolazioni si tatuavano e che molti di loro erano schiavi catturati). Probabilmente non portavano tatuata la scritta SPQR, riservata ai soldati, visto appunto il loro status di schiavi o prigionieri.gladiatori

Ma come abbiamo detto prima Maximus è un gladiatore di oggi e un legionario di ieri, ed ha sulle spalle una scritta che è un atto di devozione ed una dichiarazione di fedeltà eterne ad una città e ad un popolo che hanno fatto la storia del mondo.

Ulteriori immagini del figurino sono visibili nella galleria dedicata.

 Marco Berettoni

Ultimo aggiornamento Sabato 19 Novembre 2011 17:16
 
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